giovedì 16 settembre 2010

La relatività e le blatte




Chi è che diceva che l’infinitamente grande e l’infinitamente piccolo finiscono in qualche modo per coincidere? Forse un grande filosofo lasciato sui banchi del liceo, forse un amico fisico davanti una pepata di cozze? Fatto sta che Londra, questa diceria, la conferma tutta.
Il primo giorno ci risveglia nel ridente quartiere di Hammersmith e si decide di far colazione in un piccolo bar con un bancone pieno di torte e dolcetti fatti in casa. Ci rivolgiamo cordialmente al ragazzo pronto a servirci e lui, subito, ci chiede: “Italiani?”. Confermiamo e passiamo alla nostra lingua comune, così comune che scopriamo dopo breve che sia lui sia l’altro amico, fino ad adesso seduto a un tavolo dietro di noi (apparentemente un cliente, ma invece un dipendente come l’altro), sono di Paternò, cittadina in provincia di Catania rinomata per lo strambo accento (e, in effetti, lo avevamo percepito) e per il fatto che si usi mangiare le rane (e, in effetti, non lo si poteva percepire).
Che altro. Abbiamo visto il negozio di giocattoli più grande che avessimo mai visto, la libreria più grande che avessimo mai visto, i grandi magazzini ancora più grandi di tutti quelli mai visti prima, la fumetteria e il quartiere cinese, gli scoiattoli, i negozi di abbigliamento, i musei, la ruota panoramica e, tutto, tutto, tutto più grande di tutto ciò che prima di adesso avessimo considerato come grande. Bello, bellissimo, ma con 'sto bendiddio sotto gli occhi ci è parso chiaro che sarebbe stato impossibile scegliere qualcosa da comprare. Così, stasera, siamo finiti per andare al supermarket sotto l’ostello e lì abbiamo fatto la prima spesa: un spray insetticida. Abbiamo la stanza infestata da piccoli insetti schifosi e dobbiamo in qualche modo debellarli.
Chi è che diceva che l’infinitamente grande e l’infinitamente piccolo finiscono in qualche modo per coincidere? Forse l’avrebbe detto il commesso del supermercato di sotto se solo gli avessimo raccontato la storia delle blatte, forse lo direbbero gli stessi insetti schifosi se sapessero che da Harrod’s ci abitano i loro cugini.

Mauro

3 commenti: