sabato 12 luglio 2014

Gestione familiare


Stasera a Marsiglia abbiamo cenato in un ristorante di pesce alla buona, tanto alla buona che in vetrina tenevano un acquario funzionante in tutto, con una specie di Titanic con ciminiere bollose sul fondo, dall'aspetto complessivamente decadente e, soprattutto, senza neanche un pesce. Il ristorante era di quelli con due nonne coi peli sotto il mento che servono ai tavoli, una figlia finto-bionda tra la cucina e la sigaretta sulla strada, il nipote grande a tagliare la verdura e lavare i piatti e quello piccolo a gironzolare scocciato per i tavoli disturbando madre, nonne e fratello.
La scena mi ha riportato immediatamente a un ristorante fondato sulle stesse dinamiche vicino la chiesa del Carmo a Lisbona. Non ricordo come si chiamasse davvero, ma l'amica portoghese che ce l'aveva consigliato lo chiamava col soprannome del proprietario "Super Mario", quindi continuo a ricordarlo così. Ci siamo stati almeno due o tre volte e poi ci son tornato negli anni: succedeva sempre dopo pranzo, verso le tre, che se ti attardavi col dolce o a chiaccherare finendo il vino, Super Mario in persona uscisse dalla cucina e facesse sedere il figlio preadolescente al tavolo accanto al tuo aiutandolo nei compiti per casa. L'immagine del cuoco-cameriere-padre davanti al quadernone a quadri mi è sempre sembrata tra il romantico e l'eroico, il commovente e il meridionale.
Di seguito, sempre partendo da stasera a Marsiglia, non ho potuto che pensare all'altro pilastro della ristorazione a gestione familiare che viene in mente a chiunque viva o abbia vissuto abbastanza a lungo attorno alle Aci: l'osteria della Signora Tanina a Santa Maria la Scala. La signora Tanina è il frontman dell'azienda, quella che quasi sempre ci mette la faccia per prima, ma attorno a lei si muovono e lavorano un numero imprecisato di figlie (tutte donne) che sembrano da lei partorite così come una matrioska fa con le sue sorelle/figlie in scala sempre più ridotta, pur mantenendo quasi identica la forma e l'aspetto complessivo. Dalla signora Tanina si mangia il pesce, ma molto più frequentemente le granite col pane. Nonostante la fama indiscussa delle suddette, però, le granite della Signora non sono sempre disponibili, quindi la prima domanda da fare quando la si avvista sulla porta d'ingresso è: "Signora, le ha fatte le granite oggi?". Un giorno, a questa domanda lei mi rispose con un'altra domanda: "Ma ch'è, mi puoi aiutare?". E senza neanche avere il tempo di rispondere mi ritrovai una ventina di metri oltre l'osteria, accanto all'Ape del fruttivendolo con in mano tre borse pesanti di frutta e verdure da riportare dentro il locale. Non ricordo neanche se le granite poi ci fossero o no, ma credo proprio di no.
Stasera a Marsiglia pensavo di averne da raccontare sui ristoranti che contengono una famiglia dentro, ma non sapevo ne avrei avuta ancora una.
Il nipote più piccolo, quello scocciato, finalmente riesce a ottenere quello per cui si lamentava ormai da almeno un quarto d'ora. La madre finto-bionda spegne la sigaretta, accende la televisione 80 pollici, porge il controller al ragazzino e preme ON sulla Playstation. Tutto il ristorante da quel momento in poi assiste col fiato sospeso alla sua corsa con una Porche bianca sulle strade di San Francisco. Dopo due minuti esce dalla cucina il fratello più grande per aiutarlo: ovviamente gli frega il posto di guida.

Mauro


Nessun commento:

Posta un commento