giovedì 17 marzo 2011

Viva l’Italia?



Non so se è un bene o un male, non riesco a schierarmi. Più che altro mi interrogo, mi contorco tra i pro e i contro, tra la gioia per un evento nazionale davvero trasversale e il solito fastidio per la spettacolarizzazione.
Arriviamo in piazza ad Aci Castello e troviamo decine di tricolori e tricolorini. Padri che le leggono il giornale reggendo una bandiera di sbieco, carrozzine col ciuffo verde bianco e rosso, bambini che sventolano e altri con nunchaku tricolori a minacciare le madri felici dei primi guizzi di violenza cinematografizzata dei loro piccoli.
E poi i balconi. Bandiere come se la nazionale avesse vinto i mondiali fuori tempo, come se nel pomeriggio il santo dovesse passare a benedire tutte le strade. Fiocchi, coccarde e gagliardetti alle inferriate e sulle finestre.
Chissà come sarebbe stato oggi se il governo non avesse deciso che si potesse far vacanza? Chissà se, passeggiando al sole della prima scampagnata del 2011, avrei visto lo stesso numero di sorrisi, di facce grate per un po’ di riposo? Chissà come sarebbe l’Italia con gli italiani contenti, almeno per un giorno, di farne parte con tanto di bandierine e pensieri per Garibaldi, la bandiera e l’unità nazionale.
Ok, mi schiero. Penso che questo 17 Marzo 2011 sia un bene, che abbia più pro che contro, che la trasversalità e il senso comune per la nazione (anche senza Cannavaro con la fascia al braccio) abbiano la meglio sulle troppo ostentate bandierine e i festoni di questi tempi.
W l’Italia e lo Stato e la Repubblica. Qualcuno, prima di noi, ce li ha fatti meritare.

Mauro